Dal 3 ottobre al 14 novembre il gruppo di ricerca fiorentino, diretto da Michele Nucciotti, sarà impegnato in scavi, ricognizioni e attività di archeologia leggera in Giordania, tra Petra e Shobak, area in cui la missione SAGAS, fondata da Guido Vannini, opera dal 1986. I principali obiettivi riguardano quest’anno la ripresa delle indagini sul palazzo islamico duecentesco di età mamelucca nel sito di Jaya, identificato dalla missione nel 2018 e considerato unanimemente dagli esperti internazionali un vero unicum per l’area. La ripresa delle attività dopo l’interruzione dovuta alla pandemia COVID consente di proseguire il lavoro di ricerca e cooperazione culturale e scientifica con il Dipartimento delle Antichità della Giordania e con il Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, che ha generosamente finanziato il progetto per il 2021. Oltre allo scavo di Shobak, le attività comprenderanno ricognizioni a Petra dedicate allo studio dell’insediamento di età crociata e alla mappatura degli eremi monastici cristiano-bizantini databili tra Tardo Antico e XII secolo e indagini sulle fattorie medievali dell’area. Tema, quest’ultimo, molto innovativo in Giordania e specialmente nel sud del paese. Il gruppo di lavoro, composto da 16 archeologi e coordinato sul campo da Elena Casalini e Raffaele Ranieri, concluderà i lavori il 30 novembre, data del rientro della missione a Firenze.
Nella foto il sito di Jaya durante lo scavo 2021 e, in secondo piano, il castello di Shobak (foto Mauro Foli)